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I passatelli

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I passatelli. Già il pensiero mette sul chi va là le ghiandole salivari. Maledetti, anche una doppia elle finale c’ha, ‘sto nome. “Cosa mangiamo stasera?”, ti fa il tuo amico. Tu ci pensi. Li vedi, gialli come il sole, che galleggiano in un piatto di brodo, agitati come la nazionale di pallanuoto. Senti il sapore del parmigiano, del pangrattato, della buccia del limone, della noce moscata. E sbavi. E allora gli rispondi. “I papphatelli”. E vedi che l’altro si asciuga un occhio, perché gliel’hai centrato in pieno con un saraccio. Che poi, parliamoci chiaro. Sui passatelli si sono scatenate guerre civili che fanno sembrare il torneo over-60 di briscola bestemmiata del sabato pomeriggio al bar un raduno del Rotary.

Primo dilemma della sacra trinità del passatello: Corto vs. Lungo.

Allora, lo sappiamo: il bagaglio per fare i passatelli, quello tradizionale, spara fuori solo trucioli. A meno che tu non sia l’incredibile Hulk o abbia il bicipite di una sfoglina di Bertinoro (che, visto che ti fa da zero a 10 uova di sfoglia in un’ora, è poi la stessa cosa), il passatello si zanzarella tutto. Noi moderni, invece, cacciamo la palla dell’impasto nel passapatate, e via la paura. Non esagerate col pangrattato però: se no – passapatate o meno – il passatello vi diventa una smitragliata di merdotti di coniglio.

Secondo dilemma della sacra trinità del passatello: Duro vs. Morbido.

“Eh ma a me piace morbido. E poi c’ho un fastidio ai denti…”. Ho capito, ma non è che con quello “duro” ci tieni su le mensole. E’ sempre una roba che puoi mangiare anche se hai 104 anni e 0 denti! Comunque… Se vi piace il passatello ‘murbio’, aspettatevi anche il brodo torbido. E’ la sua natura, del passatello ‘murbio’, di sgommare mentre bolle e sbrattarvi il brodo. Se vi piace quello duro, siete probabilmente anche dei cultori del brodo limpido, o avete rubato la dentiera allo zio Aristide. Ad ogni modo, questo porta al…

Terzo dilemma della sacra trinità del passatello: in Brodo vs. Asciutto.

Non scherziamo. Il passatello è in brodo. Fine delle discussioni. C’è chi dirà che “è buono con la crema di fagioli”, chi l’ha provato con il rogno di bruco, chi con i semi di lino e il pelo di capra tibetana… No. In brodo! Ricetta numero 20 dell’Artusi! È una minestra! Studiate! Per me la combinazione migliore è lungo, duro, in brodo (Diobò sembro una casalinga vogliosa di Youporn). Quella peggiore corto, murbio, senza brodo. Voi che ne pensate? Se vi va scrivete un commento sotto l’articolo.

(il Nero)

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