statistiche siti
giovedì 18 settembre 2025
Logo

Ancora vivo il ricordo della strage del Carnaio del 25 luglio 1944

Di Gabriele Zelli Leggilo in 3 minuti
Aggiornato: 10 febbraio 2021
Ancora vivo il ricordo della strage del Carnaio del 25 luglio 1944

Nonostante la pioggia insistente e la temperatura non propriamente estiva i familiari delle ventisette persone uccise settantadue anni fa al Carnaio non hanno voluto mancare alla cerimonia commemorativa che si è svolta durante la mattinata di domenica 24 luglio con la celebrazione della Santa Messa da parte del vescovo di Cesena-Sarsina, monsignor Douglas Regattieri.

La loro costante presenza nel corso degli anni, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, è la più viva testimonianza di come l’eccidio sia ancora vivo e susciti ancora oggi orrore. Eccidio che venne compiuto la sera del 25 luglio 1944. Al mattino presto di quella giornata, settanta militi della polizia italo-tedesca iniziarono il rastrellamento alla ricerca di trenta uomini da fucilare come rappresaglia all’uccisione di tre tedeschi. I militi appiccarono fuoco a sedici abitazioni, rastrellarono settantadue persone, prevalentemente donne e bambini e le condussero al Carnaio.

I prigionieri furono raggiunti da don Ilario Lazzari che cercò di portare loro conforto. Alle 14,00 don Ilario decise di raggiungere il comando tedesco di Bagno di Romagna per perorare la causa degli sventurati, ma venne ucciso con una raffica di mitra dopo pochi metri. Alla sera, verso le 20,30, furono rilasciate le donne e i bambini. Vennero invece fucilati sei uomini. Contemporaneamente con un camion i tedeschi trasportarono da San Piero in Bagno al Carnaio altri ventuno rastrellati. Un giovane cercò la salvezza saltando dal camion, venne ripreso e impiccato a un palo del telegrafo. Gli altri uomini furono condotti in un avvallamento sotto la strada, nei pressi di una quercia. Le mitragliatrici spararono dall’alto, inesorabili. L’ora serale, tra buio e luce favorì la fuga e in due riuscirono a salvarsi. Nella strage furono uccise ventisette persone.

Sul luogo dell’eccidio sono visibili i resti della quercia che si è seccata negli anni ’80. Tre piccole lastre di bronzo collocate nei ricordano le tre fosse dove furono sepolte le vittime prima della traslazione al cimitero di San Piero in Bagno nel settembre 1945. Su ogni lastra è scritta la strofa di una poesia di Gianni Rodari sulle cose da fare di giorno e di notte e sulle “cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra, per esempio la guerra”.

Gli stessi concetti che sono stati ricordati nell’omelia dal vescovo Douglas Regattieri e dal sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, nel suo intervento. Alla cerimonia hanno partecipato Gabriele Zelli, sindaco di Dovadola e Consigliere provinciale delegato, Alessia Righi, Isabel Guidi, rispettivamente vice sindaco di Bagno di Romagna e di Santa Sofia, Dante Orlandi, assessore del Comune di Sogliano al Rubicone, Enrico Monti, capogruppo del gruppo consiliare Pd del Comune di Forlimpopoli, Liviana Zanetti, presidente Apt.

L'autore

Gabriele Zelli
Gabriele Zelli

Ex sindaco di Dovadola, classe 1953, dal 1978 al 1985 dipendente del Comune di Dovadola. Come volontario in ambito culturale è stato dal 1979 al 1985 responsabile della programmazione del Cinema Saffi e dell'Arena Eliseo di Forlì e dal 1981 al 1985. Coordinatore del Centro Cinema e Fotografia del Comune di Forlì. Nel giugno 1985 eletto Consigliere comunale e nell'ottobre 1985 nominato Assessore comunale di Forlì con deleghe alla cultura e allo sport. Da quell'anno ha ricoperto per 24 anni consecutivi il ruolo di amministratore dello stesso Comune assolvendo per tre mandati le funzioni di Assessore e per due a quella di Presidente del Consiglio comunale. Dirigente e socio di associazioni culturali, sociali e sportive presenti in città e nel comprensorio. Promotore di iniziative a scopo benefico. E' impegnato a valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico di Forlì e della Romagna. A tale scopo dal 1995 ha organizzato una media di oltre 80 appuntamenti annuali, promuovendo anche interventi di recupero del patrimonio architettonico di alcuni edifici importanti o delle loro parti di pregio. Autore di saggi e volumi, collabora con settimanali, riviste locali e romagnole. Dirigente dal 1998 di Legacoop di Forlì-Cesena in qualità di Responsabile del Settore Servizi. Nel 1997 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

Newsletter 4live

Rimani aggiornato con le ultime notizie da Forlì e provincia.

Articoli correlati