Ore 20,00 pronti si parte. Con due vetture della Fondazione Opera Don Pippo, grazie ad un operatore e ai volontari partiamo alla volta del teatro Diego Fabbri dove assisteremo allo spettacolo di fine anno del gruppo di teatro e danceability dell’associazione Incontro Senza Barriere, che da anni porta avanti attività per persone con disabilità.
Non pensavo proprio di poterlo vedere, ma i miracoli a volte accadono. Arriviamo al teatro dove dal primo pomeriggio i miei amici stanno provando lo spettacolo che preparano da un anno. Si, sarei dovuta esserci anch’io su quel palcoscenico, su quelle barche, ma a causa di un intervento chirurgico non è stato possibile. Per fortuna posso gustarmelo dal pubblico! Prendo il volantino dello spettacolo e noto con piacere che Michela (la responsabile) ha lasciato inserito anche il mio nome fra gli attori di danceability, dentro di me faccio un in bocca al lupo a tutti quanti e aspetto.
Lo spettacolo parte dalla questione molto attuale dei profughi per affrontare il tema dei diritti umani, questi grandi sconosciuti, come evidenzia l’intervista iniziale che fa nascere un sorriso, ma di amarezza perchè è proprio vero, ci riempiamo a volte la bocca di tante parole senza sapere neanche esattamente cosa significano.
Non abbiamo tempo per riflettere, io invece ne ho avuto parecchio grazie al mio “amico- nemico” ictus, così questa serata è un’ottima occasione per riflettere insieme a tanti altri su questa carta, così importante, ma così ignorata.
Il titolo gioca sul doppio senso di a…mare e amare. Io sono qui in platea ma il mio cuore è là con loro essendo quello che avrei voluto e dovuto fare in questa splendida serata. Il tempo vola e senza rendermene conto e lo spettacolo è già finito. Belle le riflessioni, belle le danze, bello tutto. Belli i ragazzi, c’erano delle meduse eccezionali, squali da capogiro, delle sirene cattivissime, insomma non ho abbastanza aggettivi per descrivere quanto siano stati tutti bravissimi.
Bellissime anche le bandiere di tutte le nazioni che hanno sfilato nel finale… sento un groppo in gola e fatico a trattenere le lacrime… mi faccio una promessa, il prossimo anno ci sarò anch’io su a tremare, farmela sotto, a sentire le farfalle nella pancia, ma ci sarò per condividere quell’emozione forte dopo un anno di impegno e duro lavoro. Grazie a Incontro Senza Barriere, a tutti quelli che hanno reso possibile questo splendido lavoro e a chi mi ha dato la possibilità di vederlo!
Loretta Spada