‘Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi’ è il racconto di una terra che si legge come un romanzo, tutto d’un fiato; e insieme i personaggi, i luoghi e i fatti che hanno reso la Romagna – regione “immaginaria” unificata dall’amministrazione solo ai tempi del cardinal legato di Ravenna e, più brevemente, dal prefetto napoleonico di Forlì – uno spazio della memoria collettiva efficace e condiviso come pochi altri nel Paese.
L’obiettivo dei due autori, i romagnoli doc Roberto Balzani e Giancarlo Mazzuca, professore di storia il primo e grande giornalista il secondo, è quello di stimolare un’opinione pubblica romagnola di massa, al di là dei municipalismi deteriori e delle divisioni della politica, e al tempo stesso comunicare agli italiani lo strano tentativo, compiuto da un piccolo lembo di pianura padana, di compendiare in sé una sorta di storia concentrata della penisola: dai Galli a Cesare, da Giustiniano a Dante, da Machiavelli al Risorgimento, da Mussolini alla guerra mondiale. Un dado da brodo delle grandezze e delle miserie italiane.
Oltre al divertimento intellettuale, oltre a trasformare in storia vera e documentata tanti luoghi comuni, anche l’ambizione di contribuire a sviluppare la sensibilità per una riforma amministrativa dal basso, che potrebbe sconvolgere un quadro secolare, unendo comuni e province e imponendo un nuovo sguardo su quello che siamo stati. Una grande occasione di crescita e di maturità che i romagnoli – fondatori, nell’Ottocento, della politica moderna – non debbono lasciarsi sfuggire.