Sabato 2 aprile, alle ore 18,30 nella chiesa di Santa Cristina, Contrada Chiaramonti 50/51 a Cesena, si apre la mostra di arte contemporanea “ARTerie – attraverso la linfa dei percorsi individuali”. Un evento che riunisce artisti apparentemente diversi, ognuno con una sua storia, un suo percorso, ma che esprimono inequivocabilmente la contemporaneità della loro arte. L’incontro attraverso materiali e tecniche diverse porta ad esperienze sensoriali diverse, le molteplicità vengono espresse attraverso l’unicità di ognuno, che diventa risorsa e linfa vitale del tutto. E’ questo il motivo per cui sono stati invitati a partecipare all’evento artisti peculiari, fortemente caratterizzati e riconoscibili nelle loro opere, così che la libera energia di ognuno contribuisce ad arricchire l’esperienza personale di chi guarda.
La scelta della location, la chiesa di Santa Cristina, impone inoltre un impatto emotivo con l’opera d’arte sicuramente più evidente che in altre situazioni. Il luogo conduce quasi automaticamente ad una esperienza amplificata dello spettatore nell’interazione con le opere esposte. La chiesa di Santa Cristina, situata in contrada Chiaramonti è di origine medievale e fu riedificata più volte nel corso dei secoli, in particolare nel 1470, nel 1630 e nel 1740, quando fu risistemata da Francesco Zondini. La presenza della Cripta sottostante, anch’essa allestita, coniuga la sua sacralità con i lavori esposti, generando un’efficace intesa artistica. Gli artisti partecipanti sono: Virzì Patrizio, Nardi Lorenzo, Gardella Mavis, La Bruna Paolo, Giuliani Giuliana, Spatariu Contesina, Malafronte Mauro e Pastore Giovanni e sono tutti relativamente giovani, provenienti e presenti sul territorio delle province di Ravenna, Cesena e Forlì.
- Patrizio Virzì, residente a Cesena, porta avanti una sua singolare capacità pittorica, una sorta di indagine minuziosa della realtà, come attraverso una grande lente di ingrandimento perviene ad una visione realistica-pop delle cose.
• Lorenzo Nardi, di Gambettola-Cesena, è artista poliedrico che passa con estrema disinvoltura dal figurativo all’astratto, continuamente alla ricerca di uno spazio a sua misura, sperimentando forme e colori, in una sorta di passione e amore-riverente per la pittura, intesa nella sua nomenclatura più classica.
- Mavis Gardella, di S. P. in Vincoli-Ravenna, artefice di sculture cinetiche dal cuore vivo “di carne”, pulsanti, sculture viste come corpi meccanici e ingranaggi all’interno di reticoli che disegnano lo spazio vuoto. Opere, le sue, che ricordano le macchine di Leonardo e, al tempo stesso, sono al servizio di una visione filantropica del mondo.
- Paolo La Bruna, pittore autodidatta di Forlì, dalla personalità introversa, esprime con straordinaria facilità la lezione dei pittori del primo novecento, in particolare le sue raffigurazioni richiamano le esperienze del cubismo, rifiorite di nuovi colori e a coniugare una sua personale visione poetica delle cose.
- Giuliana Giuliani, di S. P. in Vincoli-Ravenna, giunge alle sue particolari opere a rilievo dopo gli studi di architettura effettuati allo IUAV di Venezia. I suoi lavori sono densi e spessi di materia e manifestano una mediazione psicologica per la figura.
Si presentano come bassorilievi colorati, come fossero specchio dell’anima e volti silenti.
- Contesina Spatariu, che risiede a Forlì, è artefice, con la sua pittura, di una visione della realtà che ricorda un po’ le opere di Andy Warhol. I suoi colori all’apparenza improbabili si propongono come una diversa fotografia della realtà.
- Mauro Malafronte, di Lavezzola-Ravenna, porta avanti una sua indagine personale della materia e dei colori attraverso le sue opere astratte, dove dominano il bianco e il nero, ma anche colori primari, dosando così l’idea di movimento insieme ad una definizione tridimensionale dello spazio.
- Giovanni Pastore, nato a Salerno ma imolese di adozione, è abile acquerellista. Il suo passato di esperienza come incisore gioca un ruolo importante nel dosare i chiaro-scuri e i suoi lavori sono ricchi di dettagli e particolari che svelano così la grande sensibilità dell’autore.
La mostra è ad entrata libera e rimarrà aperta fino al 14 aprile. Si ringrazia inoltre gli sponsor dell’evento che sono ARTEMIA-design e il ristorante-Pannocchia.
Rosetta Savelli