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‘Coppelia’ di Arte Danza University al teatro di Dovadola

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Sabato 19 dicembre, alle ore 21,00 e domenica 20 dicembre, alle ore 16,00, al teatro di Dovadola ArteDanza University presenta lo spettacolo di danza classica “Coppelia, la ragazza con gli occhi di smalto”. Saggio in 2 atti e 3 quadri con le coreografie e regia di Noemi Briganti e Serge Manguette già rappresentato lo scorso giugno al teatro Diego Fabbri di Forlì.

La trama. Il dottor Coppelius (Stefano Camporesi), all’interno del suo laboratorio sta creando le sue bambole meccaniche e la sua bambola preferita: Coppelia. Nella piazza di un villaggio della Galizia, la giovane Swanilda (Valentina Di Lauro), cerca d’attirare l’attenzione di Coppelia, strana fanciulla sempre seria ed immobile alla finestra della casa del vecchio artigiano-mago Coppelius, di cui tutti credono la figlia. Di lei si è invaghito Franz (Nicola Rosetti), fidanzato di Swanilda, che sopraggiungendo si fa scoprire dalla ragazza nell’atto di corteggiare Coppelia. Mentre Swanilda, gelosa dell’impassibile fanciulla scherza capricciosamente con Franz, la piazza si anima grazie all’arrivo dei loro amici (Mattia Massa, Francesco Faggi) e dei popolani che danzano una mazurka. Sopraggiunge il Sindaco (Samuele Babini) che annuncia la festa del paese agli abitanti ed il prossimo matrimonio tra Franz e Swanilda, inducendola a danzare, con una spiga di grano che, secondo tradizione, dimostra il reciproco amore dei due giovani.

Nella piazza i contadini dopo aver ballato una czardas, salutano Swanilda e le amiche (Chiara Giannini, Francesca Lisciotto, Caterina Cignani, Azzurra Bubani) che, dopo essersi nascoste per l’arrivo di Coppelius, si accorgono della chiave da lui persa distrattamente. Swanilda decide di entrare nella casa per conoscere finalmente la sua misteriosa “rivale”, senza sapere che anche Franz si introdurrà furtivamente nella casa da una finestra. All’interno della casa del dottor Coppelius, Swanilda e le amiche scoprono gli automi e, dopo un iniziale timore scoprono anche che Coppelia in realtà non è altro che una bambola meccanica (Valentina Cavalli).

Improvvisamente Coppelius irrompe furioso e scaccia le intruse, senza accorgersi che Swanilda non riuscendo a fuggire, si è sostituita alla “bambola”. Giunge Franz che, sorpreso dal vecchio, gli confessa il suo amore per Coppelia e la sua intenzione di volerla sposare. Folgorato da un’idea, il vecchio si finge cordiale e fa bere all’ospite un liquore narcotizzato. Mentre Franz è privo di sensi, Coppelius prende la sua bambola, che in realtà è Swanilda, e ricorre ad arti magiche per trasfondere l’anima del giovane alla propria inanimata creatura. Swanilda asseconda l’operazione fingendo di passare da un movimento meccanico di bambola ad una radiosa vitalità umana, esibendosi davanti a Coppelius incantato e gioioso che le presenta anche le altre bambole del suo laboratorio: bambole spagnole, orientali e scozzesi.

Stanca del gioco Swanilda mette sotto sopra capricciosamente il laboratorio e sveglia Franz mostrando a Coppelius la sua vera bambola in un angolo. I due giovani se ne vanno felicemente riuniti, mentre Coppelius abbraccia tristemente il suo freddo manichino. Sconsolato Coppelius vaga per tutta la notte rivedendo, attraverso una visione, le sue bambole animate. È ormai giunto il giorno e nella piazza i paesani si adoperano per iniziare i festeggiamenti delle nozze tra Swanilda e Franz quan’ecco giungere Coppelius. I deu giovani e le damigelle, resisi conto della solitudine e del male fattogli, lo accolgono con benevolenza tra loro mentre i festeggiamenti proseguono attraverso un’alternanza di danze. La paterna benedizione di Coppelius a Swanilda e Franz porrà termine alla gioiosa cerimonia.