Locanda Casa Motta
Indirizzo: Via Motta, 4 – S. Sisto di Poviglio (RE)
Recapiti tel. 0522/960764
Giorno di chiusura: martedì.
Orario di esercizio: pranzo/cena.
Si può prenotare e accettano tutte le Carte di Credito? Si.
Come arrivare, itinerario consigliato: portarsi a Poviglio e seguire per Motta. Dista circa 20 chilometri da Parma e una quindicina da Reggio: per chi arrivasse da sud, uscire al casello di Reggio Emilia; chi arrivasse da Nord, uscire al nuovo casello di Campegine.
Locale climatizzato e ha sale all’aperto.
Parcheggio: antistante, ampio, in ombra.
Grazie ad uno dei tanti segnalatori che ci aiutano nell’indicarmi i luoghi del delirio-culinario che andremo poi a valutare ed a recensire, capito in questa “locanda”: una bella Trattoria, a mezzogiorno, camaleonte, diventa Ristorante la sera, dotata anche di sovrastante piccolo albergo, piazzata in uno stabile dell’800 ben ristrutturato, in aperta campagna.
Motta. Entrando si avverte una accoglienza familiare, positiva; quell’aria fresca pulita senza odori rara a trovarsi e che mi piace; è un locale caldo con molto legno che porta ad un senso di casa, famiglia; arredamento antico, anche di valore storico. Suppellettili appese ai muri. Quadriteca.
Una serie di vecchie fotografie, alcune autografe, mi attraggono: si tratta del mitico attore Fernandel (1903-1971): subito si scalda il mio animo francofono di cui vado fiero: il ristoratore in passato dice d’aver “servito”, e più volte, il grande attore francese collega, ed amico, sullo schermo, del nostro grande Gino Cervi, Peppone e Don Camillo: difatti il mitico Fernandel era di casa nella bassa ferrarese, dove girò tanti film: mitico quello della (vera) inondazione del Po, una parodia col compagno Peppone: oh, i tempi, come son cambiati!
La cucina di Casa Motta è ovviamente quella emiliana, anzi reggiana, tutta doc: i tortelli di zucca (un must su cui ho scritto tanto) portano l’inequivocabile sapore dolce dell’amaretto per l’influenza mantovana: il biscotto darà uno spiccato accento dolciastro che potrà trarre in inganno i poco accorti, ma questa è la leccornia e andrà condita con burro e salvia, per non rovinare il dolciastro, e tanto fresco parmigiano di qualità, appena grattugiato, messo a neve.
Qui in Casa Motta è sempre il regno dei salumi di cui la nostra Emilia va fiera. Ho evidenziato una rara mortadella rosa messa a maturare nella cotenna (vera) e legata con corda, a mano: me l’hanno fatta assaggiare e sono rimasto di stucco: una chicca di rarità sulla industrializzazione suinicola.
Per i più golosi c’è il carrello del bollito: apriti cielo, la mia critica si scalda vista la mia scuola di vita piemontese, ma il nostro ristoratore sa destreggiarsi abilmente, ci lascerà contenti del misto lesso.
La carne di cavallo qui è di casa: chi fosse alla ricerca di questa tipica specialità, a Casa Motta potrà sfogare l’occhio ed il palato, anche con immense delicate bistecche, cotte alla brace.
Parmigiano, 30 e 36 mesi, non quello di pochi mesi che compri in offerta al supermercato, chiaramente sul reggiano è di casa: una curiosità: nel 2013 fu aperta una forma di parmigiano datata 1995 (sappiamo che la stagionatura ideale, massima, è di 36 mesi, non oltre, un azzardo): una metà di questa forma iper-stagionata era “andata” (out); l’altra metà era semplicemente eccezionale. Un evento fatto davanti alla carta stampata, di cui noi riferiamo. Peccato non esserci stati!
Dimensione del locale: ampio locale caratteristico, un po’ da “Ranch Saloon”.
Arredamento e la tavola: Rustico, molto legno e tanto caldo colore scuro, marrone.
Servizi igienici: ottimi ed adeguati.
La Cucina come area: grande cucina razionale e pulita.
Cucina: emiliana.
Direzione a cura dei due soci; un figlio è da tempo affermato chef (lo storico chef Caleffi scomparve nel 2015, purtroppo in giovane età).
Target del locale $$$: Medio.
Descrizione Menù:
– Antipasti: antipasto misto con sottoli e sottaceti di loro produzione; Frittatina emiliana; salumi artigianali della zona; mortadella “rosa”, davvero speciale, in vera cotenna di maiale e legata, con spago, a mano; Culatello; Gnocco Fritto; Spalla cotta di San Secondo con polenta fritta; Bastoncini di Tosone con verdure pastellate (il “tosone” è il parmigiano appena formato, senza struttura, morbido sotto ai denti, voto 8-9).
– Primi piatti: Cappelletti in brodo/vari condimenti; Tortelli di zucca (un must vista la zona, attenti all’influenza mantovana); Cappellacci di spalla con porcini; Ravioli alla cipolla borettana; Tortelli di verza al cotechino; Piume (tortelli) d’anatra; Risotto pere e taleggio; Risotto alla zucca al pesto di salame (voto 8-9).
– Secondi piatti. Gli stracotti: Brasato di Manzo; Guancialino di maiale; Bollito misto (manzo; Lingua; cotechino; cappone; con salse (e mostarda senza acido solfidrico voto 10); Erborinato del Po (una sorta di Roquefort ma della bassa padana, tipico locale, voto 10 e lode). Funghi e tartufi in stagione.
– Solo nel mese di ottobre: Tortino di zucca con fughi trifolati; Tagliatelle rustic; Ravioli di cipolla borettana; Medaglione di scottona con cuore di pancetta e tosone.
– Contorni: di stagione; Parmigiano di 30 e 36 mesi.
– I dolci: Torta al nocino; Torte casalinghe; Crostate.
– Caffè, amari, varie: nella norma ma il nocino avrà molta attenzione.
– Nel Cestino: pane locale (salato); “bibianesi”; Focaccina.
– La Cantina/Carta dei Vini. Vini locali, grande assortimento di lambrusco.
– E la carta… dell’Acqua: standard.
– L’Olio, il sale & l’Aceto: nella norma.
Piatti consigliati: Tortelli di zucca; Bollito; Mortadella; Parmigiano.
Miniere gastronomiche: Tortelli zucca ed amaretto. Il (sacro) bollito.
Verdetto finale: Location 8; Ambiente: 9; Servizio: 8; Menù: 8-9; Conto: 8.
Pranzo di lavoro: si.
“Sulla Porta”: il locale ha queste “Placche”, di queste Guide:
– 4live.it
– “Via Emilia Ristoranti e contorni” www.viaemiliaristoranti.it
“Puoi anche provare:” Vedi in zona questi altri Ristoranti.
– Burani, fronte casello di Reggio Emilia.
– Cosa c’è da vedere in zona: La bassa reggiana; il Po.
In definitiva: ottimo per lavoro, superbo per relax, vacanza.
Gigi Arpinati