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Piero della Francesca. Indagine su un mito: occasione unica

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Martedì 12 agosto 2015 l’Hotel Mare Pineta di Milano Marittima ha ospitato la presentazione della mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito“, che la Fondazione Cassa dei Risparmi allestirà negli spazi dei Musei San Domenico in collaborazione con il Comune di Forlì. Ho partecipato all’iniziativa in rappresentanza del Comune di Dovadola e della Provincia di Forlì-Cesena molto interessato ai contenuti dell’esposizione e alle ricadute turistiche che si registreranno sul territorio, al pari di quanto è avvenuto in occasione delle mostre che si sono susseguite nel corso degli ultimi dieci anni.

La scelta dei curatori di Piero della Francesca. Indagine su un mito mi convince perché ho sempre considerato Piero della Francesca un grande artista, un maestro della luce e della prospettiva, nonché un intellettuale del Rinascimento, che è stato in grado di dipingere volti capaci di raccontare l’anima di chi è stato rappresentato pur essendo immobili da 600 anni. I capolavori del maestro, dalla Madonna del Parto al Polittico di Sant’Antonio, dalla Flagellazione al ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo, per citarne solo alcuni, sono presenti in sei città (Rimini, Urbino, Sansepolcro, Monterchi, Arezzo, Perugia) di quattro regioni (Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Umbria). Ciò determina un itinerario attraverso luoghi, musei, chiese di grande suggestione e di elevato interesse culturale e storico.

Non a caso l’azienda di Promozione Turistica della Ragione Emilia-Romagna, presieduta dalla forlivese Liviana Zanetti, ha elaborato da tempo, in collaborazione con le altre realtà istituzionali delle città e regioni interessate, una proposta denominata le “Terre di Piero della Francesca” da proporre ai turisti italiani ed europei. Dal 13 febbraio 2016, giorno dell’inaugurazione della mostra forlivese e per oltre quattro mesi, Forlì si aggiunge all’itinerario diventando la città sede della tappa di partenza, per usare un termine ciclistico, per conoscere l’arte di Piero della Francesca, anche perché molte opere saranno al San Domenico e non là dove si possono ammirare di solito. Per cui è necessario organizzarsi, rinvigorendo la nostra tradizionale ospitalità, per accogliere i visitatori e per sfruttare appieno un privilegio che deterremo per poco tempo.