10: Il trono di spade – Il fenomeno culturale di questi anni non è altro che una serie tv violenta, cinica e disperata, scritta da un uomo che odia i suoi personaggi e gli spettatori e va a ripescare nel medioevo più che nel fantasy, negli intrighi di palazzo più che nella magia. E il risultato non è niente male.
9: Band of brothers – Una sola stagione per una serie tv che in Italia non ha visto nessuno. L’approfondimento psicologico dei personaggi non ha niente da invidiare al film da cui ha avuto origine il progetto, Salvate il soldato Ryan, le scene di battaglia sono anche meglio.
8: South Park – La serie più dissacrante di tutti i tempi, odiata da star, religioni e politica. Le avventure di Stan, Kyle, Eric e Kenny sanno coniugare gustosamente elementi della cultura pop ad una satira sfrenata, in cui nessuno, ma proprio nessuno, può dirsi al sicuro.
7: I Soprano – Che dire, secondo il New York Times :« La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo ». E in effetti la serie tv con un indimenticabile James Gandolfini è di quelle che rimangono impresse nell’immaginario collettivo, modificando il modo di scrivere televisione.
6: Lost – Lost avrà tanti difetti ma ha fatto la storia della Tv e per quanto sia stato imitato è impossibile trovare una serie così misteriosamente figa: sarete attaccati allo schermo dalla prima all’ultima delle 114 puntate. E poi vorrete parlare solo di numeri misteriosi e viaggi nel tempo e passerete per matti.
5: Scrubs – In Happy Days c’è Fonzie, in HIMYM Barney, in The Big Bang Theory Sheldon. In Scrubs ci sono J.D., Cox, Elliot, Carla, Turk, Kelso e molti altri, tutti indimenticabili. E poi, come se non bastasse scrivere una Sit Com divertentissima, Scrubs fa anche piangere: è una bellissima riflessione sulla vita e la morte, l’amore, la famiglia e l’amicizia. Rifletteteci, la prossima volta che lo vedrete su MTV.
4: Twin Peaks – Semplicemente la serie che ha inventato la televisione moderna, pericolosamente in bilico tra soap da rete 4 e momenti di genialità creativa impagabili, in cui si vede la mano di David Lynch. Ancora oggi, a tratti, crea un fascino difficile da descrivere, impossibile da replicare. E come dimenticare che nel 2016, dopo 25 anni, uscirà la terza stagione…
3: Mad men – Straordinaria scrittura televisiva, tanto che i pubblicitari di Madison Avenue nel corso degli anni ’60 sembrano persone vere, coi loro difetti e il loro incredibile fascino. E poi ci sono guizzi di pura genialità narrativa e Don Draper che è tra i personaggi meglio scritti e meglio interpretati di sempre. Davvero di sempre. Sono sette stagioni, dovrebbero essere molte di più.
2: I Simpson – 26 stagioni, 560 episodi, 23 Emmy Awards, la serie del secolo secondo il Times. C’è anche un numero sterminato di imitatori. Eppure, semplicemente, nessuno di loro fa ridere come I Simpson.
1: Breaking bad – All hail the King. Serial perfetto, con tutte le carte in regola per essere una serie di culto: innovativo, ben scritto, ben recitato, ben diretto. E con due stagioni finali che fanno sembrare qualunque film d’azione robetta da due soldi. Breaking Bad ha un unico difetto: finisce.