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Le Fonti della Sorgara – N. Graziani 1962

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Ultimo aggiornamento:

L’anno 1924 fu uno dei più fortunati per le cure idropiniche di Castrocaro. Infatti nel parco delle Terme venne scoperta una nuova sorgente di acqua sulfurea-salso-jodica denominata “Littoria” (cui corrisponde l’attuale “Salsubia”), mentre in località Sorgara venne inaugurato un nuovo stabilimento idropinico fornito di tre tipi differenti di acque minerali, che furono denominate: “Salutare”, un’acqua clorurato-sodica, magnesiaca forte, purgativa gradevole, presto dimostratasi efficace nelle enterocoliti croniche, nelle malattie del fegato e nell’obesità; “Gigliola”, un’acqua clorurato-sodica, magnesiaca debole, efficace in alcune malattie dello stomaco, dell’intestino e del ricambio; “Ferruginosa”, l’antica acqua marziale, efficace per la cura dell’anemia, clorosi e deperimento organico. Il merito della scoperta delle acque minerali della Sorgara fu di Michele Savelli di Modigliana, da anni residente a Castrocaro, il quale, con personale sacrificio e con l’entusiasmo di un pioniere, fino dal 1919 si era posto alla ricerca dell’antica e abbandonata sorgente di acqua ferruginosa esistente nella località.

Tale acqua era nota fin dal 1820 e Giovanni Fiorentini l’aveva posta in commercio, dopo averla fatta analizzare nel 1841 da Domenico Guerrazzi e nel 1853 da Damiano Casanti. Seguì quindi un trentennio d’abbandono. La ricerca di Savelli fu coronata da un successo superiore di acque clorurato-sodico-magnesiache. La “Ferruginosa” e la “Salutare” furono sottoposte all’analisi di Giuseppe Venturoli dell’Università di Bologna il quale concluse i suoi esami affermando: “La nuova scoperta di queste acque aumenta quindi la ricchezza di Castrocaro in acque minerali, di acque da bibita che possono produrre gli stessi benefici effetti di alcune di Montecatini, specialmente quella del Tettuccio e Rinfresco. Così Castrocaro potrà divenire la meta di molti di coloro che cercano la salute, sia a Salsomaggiore sia a Montecatini, potendo compiere le due cure contemporaneamente in un sol luogo”. Da clinici illustri per dottrina e per fama la “Salutare” venne battezzata “la vera Janos italiana”.

Prefazione al libro pag. 9 e pag. 10 – Sono lieto di presentare ai lettori quest’opera di Natale Graziani, che ha lo scopo di offrire un prezioso vademecum sulla stazione termale di Castrocaro. La prima parte del libro ha carattere squisitamente descrittivo, rievoca gustosi episodi di sapore locale ed è tracciata con l’arguto spirito, l’umiltà e la devozione che legano l’autore alla ridente di Romagna. La seconda parte ha il pregio di presentare una completa visione storica delle Terme e si deve essere grati al Graziani che ha raccolto, con esemplare diligenza, notizie di notevole interesse le quali rischiavano di cadere nell’oblio del tempo. 

Nella terza parte sono illustrate le caratteristiche fisico-chimiche, le peculiarità, le indicazioni terapeutiche e la tecnica di somministrazione delle acque minerali di Castrocaro. L’autore traccia inoltre un rapido panorama sulla perfetta attrezzatura e sull’imponente sviluppo registrato in questi ultimi anni dalla importante stazione di cura romagnola, per merito principale – aggiungiamo noi – dello stesso Graziani che è uno studioso di problemi termali, un convinto assertore della funzione sociale del termalismo moderno e fervido sostenitore della necessità che ogni stabilimento termale si organizzi secondo la dominante terapeutica delle acque minerali di cui dispone. Con le sue non comuni doti di realizzatore, Egli ha fatto di Castrocaro un modello di stazione crenoterapica. 

Completa l’opera un’appendice costituita da un’accurata raccolta bibliografica, storico-scientifica, su Castrocaro e le sue Terme. E’ questa dune una rassegna d’insieme, aggiornata, completa ed esauriente ed è auspicabile che l’esempio offerto dal Graziani trovi seguito presso altri affinchè, dall’illustrazione dei singoli complessi termali, sia più conosciuto ed apprezzato l’incomparabile patrimonio idrologico italiano. Auguro a quest’opera, meritevole sotto ogni aspetto e frutto dell’esperienza appassionata dell’Autore, il successo più vasto e lusinghiero.
Bologna, 29 gennaio 1962 – Antonio Gasparrini professore emerito di Clinica Medica dell’Università di Bologna.

Al lettore pag. 11 – Nel passare alle stampe il manoscritto Castrocaro Terme Terra Del Sole sento il dovere di avvertire che il libro è nato senza intenzione e volontà, da parte mia, di scrivere…. un libro. Ciò, naturalmente, non vale ad assolvermi dalle pecche che l’attento lettore riscontrerà in quest’opera. Semplicemente spero che la stessa non sarà considerata un atto di presunzione, ma soltanto una testimonianza d’amore e di fede nella più importante stazione termale della Romagna. Alla fine dell’estate scorsa mi accinsi a scrivere, più per me che per gli altri, più per diletto che per desiderio di vederle stampate, le cose che vorrei dire ad ogni persona che ancora non conosce Castrocaro Terme.

È accaduto che la mia “chiacchierata scritta” sia stata letta da alcuni amici i quali, bontà loro, hanno insistito perchè la pubblicassi. Dirà il lettore se l’amicizia non ha troppo influenzato la serenità di giudizio di chi ha patrocinato questa pubblicazione, la quale non ha pretese letterarie o scientifiche, ma il limitato compito di fornire notizie utili per la migliore conoscenza di un’azienda termale. Nel ringraziare il lettore per la cortese sua attenzione, esprimo gratitudine verso coloro che mi hanno fornito documenti, notizie e consigli, ed in particolare dico grazie all’amico Giovanni Fiorentini, idrologo d’indiscusso valore da vari anni in servizio presso le Terme di Castrocaro, che ha messo a mia disposizione i risultati della sua lunga esperienza, offrendomi una preziosa e indispensabile collaborazione per la trattazione degli argomenti di carattere strettamente idrologico e sanitario.