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Il grande successo dell’operetta “Fior di Loto”

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La sera del 5 aprile 1947 andò in scena, al teatro Esperia, ‘Fior di Loto‘, operetta in tre atti del maestro Romolo Corona. Ambientata in Giappone, la commedia musicale narra la storia del giovane Fukuki che s’invaghisce della bellissima Fior di Loto, un amore destinato a non avere futuro. La piccola infatti lascerà la terra del Sol Levante per raggiungere gli Stati Uniti e Fukuki resterà solo con il suo sogno infranto.

Attorno ai due protagonisti si muovono personaggi di fiaba: Taki una cantatrice di talento, Tchiang un “folletto” simpatico e burlone, il Mandarino, un cantastorie, tre americani e uno stuolo di piccoli danzatori e coristi che, con i loro abiti dai colori delicati, sembravano pennellare ogni scena.

Le musiche erano un autentico, piccolo capolavoro e lo spettacolo venne interpretato da una straordinaria compagnia, composta da 150 bambini e ragazzine forlivesi. Fra questi: Franco Rusticali, futuro sindaco di Forlì; Vittorio Mezzomonaco, futuro direttore degli Istituti Culturali cittadini; Manuela Bianchi Porro, sorella della venerabile Benedetta.
A promuovere l’evento fu l’instancabile Gianna (Giannina) Manoni, figlia di Stefano Manoni, titolare della ferramenta di Via delle Torri. Il successo di “Fior di loto” fu strepitoso, tanto che a suggellarlo giunsero persino proposte di tournée all’estero.

La Rubrica Fatti e Misfatti di Forlì e della Romagna è a cura di Gabriele Zelli e Marco Viroli