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Mantova(na), una torta che sa di cuoio

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In questo inizio di stagione la Fulgorlibertas sembra partecipare più che al campionato di basket di A2 Gold a quello di Genga. Ad ogni passo Forlì perde un pezzo: prima Becirovic e adesso Abbott. Realizzato il sogno della promozione, il presidente della Dinamica Sting Mantova Negri e il nuovo General Manager Alessandro Santoro hanno fatto le cose in grande, consegnando a coach Morea, al secondo anno a Mantova, un roster di tutto rispetto.

Alle spalle di Robert Fultz, alla ricerca di una piccola rivincita dopo un anno non facile a
Brescia, c’è il solo ’95 Alessandro Maccaferri, che nella disastrata ultima stagione di Imola ha sfruttato l’occasione per fare esperienza e accumulare minuti. Per necessità, quindi, compiti di regia potrebbero toccare anche a Roberto Rullo, che a Cantù ha dimostrato grande maturità quando è stato chiamato in causa. Riccardo Moraschini e Rullo si divideranno i minuti da guardia, anche se l’ex Virtus Roma ha il passo e il fisico per giocare anche da 3, dove il suo utilizzo sarà importante per fare crescere con calma nel corso della stagione il talento di Armin Mazic, rientrato agli Stings dopo aver disputato una buona stagione in Bosnia.

Come se non bastasse, Mantova dà il meglio di sé nella front-line, un mix di talento, forza fisica e atletismo che potrebbe risultare molto pericolosa per gli avversari. Se il rinnovo dell’idolo Johndre Jefferson è stato un tassello importante, anche per richiamare il pubblico al PalaBAM, l’acquisto di Ryan Amoroso è andato a colmare uno dei limiti maggiori della Dinamica della scorsa stagione, la mancanza di un lungo fisico che possa permettere qualche soluzione tattica diversa.
Il pacchetto lunghi è chiuso dal nazionale svedese, ex-Virtus Bologna, Viktor Gaddefors e da Aristide Landi, scuola Virtus Bologna.
Si conclude il ciclo terribile di Forlì in questo primo mese di campionato, l’ideale sarebbe  concluderlo vincendo.