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Finelli mette le gambe ai sogni

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Un Alex Finelli pienamente sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda del suo general manager è quello che nel suo primo giorno di scuola nella Forlì del basket si presenta alla stampa dichiarandosi contento di avere accettato la proposta di Alberto Bucci e Lino Frattin, seduto al suo fianco, sostenendo di non avere alcuna pregiudiziale nei confronti della nuova proprietà che, asserisce, sta facendo bene anche se purtroppo i tempi sono più lunghi del previsto e il campionato sia avvicina.

L’allenatore di scuola Fortitudo rincara la dose quando, citando la conferenza stampa tenutasi una settimana fa in cui Bucci ha definito Forlì città del Basket, usa la stessa frase per al contempo bacchettare e stimolare l’ambiente: “ …Ho accettato di buon grado l’invito di Lino e di Alberto e imbarcandomi in questa nuova avventura mi pongo come obiettivo ancora prima di qualsiasi risultato sportivo un risultato etico: dobbiamo fare re innamorare  la città di questo sport“.

La cosa sarà tutt’altro che difficile considerando il fatto che a Forlì, da ciò che ricordo quando vi ho affrontato da avversario, sono di casa competenza e passione per questo sport  cosa che ci spronerà a dare il massimo sotto tutti i punti di vista e non permetterà a ciascuno di noi di raccontare durante la stagione e quindi anche ora cose non vere ai nostri tifosi.

Federico Vecchi, vice di Finelli, non è di molte parole ma, come il suo capo allenatore pone l’accento sul fatto che questa esperienza, al fianco di Frattin, Bucci e lo stesso Finelli è stimolante soprattutto perché gran parte di questa avventura avverrà nella splendida cornice del Palafiera; ricorda come in precedenza aveva fatto l’ex allenatore di Livorno che esiste un filo invisibile che collega questi tre personaggi e che per lui sarà sicuramente una esperienza positiva  lavorare a stretto contatto con persone che all’inizio della sua carriera di allenatore considerava di esempio.

Sul fronte del mercato i tre protagonisti della mattinata forlivese non si sbottonano più di tanto affermando che si stanno concentrando sulla formazione di uno staff di livello che chiamano la “ squadra invisibile”; pongono l’accento sul fatto che stanno valutando diversi giocatori e cercando di fare il massimo considerando il momento in cui si trova il mercato del basket: “faremo il massimo compatibilmente con quello che offre il mercato; sapete tutti che molti dei pezzi da novanta si sono già accasati per la prossima stagione o lo stanno facendo in questi giorni ma purtroppo il momento che sta attraversando questa società non ci ha permesso di stringere i tempi  per accaparrarci molti di questi giocatori.”.

Proseguendo questo filone Finelli spezza una lancia a favore di coloro che hanno rinunciato ai soldi offerti da società attualmente più stabili per credere nel progetto Boccio: “ Frassineti, giocatore che ho avuto a Reggio Emilia e che stiamo seguendo, ha dimostrato fin da subito di credere nel progetto  e mi auguro che riusciremo a trovare un accordo perché penso che giocare  nella squadra in cui sei cresciuto e per la quale hai sempre fatto il tifo sia un valore aggiunto e, credetemi, lo so perché anche io a suo tempo,  ho fatto una scelta simile per poter allenare la Fortitudo”.

Parlando di Frassineti, Finelli non dimentica di menzionare uno dei problemi annosi del basket forlivese, la questione dei vivai e dice:  ”dobbiamo fare sì che i giovani giocatori si sentano attratti dal rimanere all’interno della società che li ha cresciuti; non possiamo permetterci di perdere, come è accaduto quest’anno, due dei nostri migliori giocatori solo perché non siamo in grado di stimolarli.
Stimoli che devono essere alla base di tutto anche della creazione della nuova squadra: i giocatori devono sposare appieno  il progetto e la società non può pensare di essersi trasformata di colpo nell’Olimpia Milano… non dobbiamo fare il passo più lungo della gamba né nell’acquisto di giocatori né nei proclami di obbiettivi stagionali.

Poeta ad esempio è un giocatore fuori della nostra portata e la vittoria del campionato già da questo anno sarebbe utopistica. Io devo costruire una squadra solida e competitiva che possa centrare l’obiettivo nei due anni. Sapete, gli allenatori mettono le gambe ai sogni dei proprietari, ciò che posso dire è che la solidità della squadra che stiamo costruendo partirà dalla presenza nel nostro roster di buoni playmaker e buoni centri”.

Valentino Piolanti