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Quando il mostro notturno era Mazapegul

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Ultimo aggiornamento:

L’altra notte mi son svegliata di soprassalto completamente senza fiato, come se fossi stata in apnea. Sentivo come un peso sul petto e la prima cosa che ho fatto è stato passarmi una mano tra i capelli. Sì perché quando ero piccola avevo i capelli lunghi e la mia nonna si raccomandava sempre che io li pettinassi bene prima di andare a dormire altrimenti sarebbe venuto LUI (mazapegul) e me li avrebbe annodati tutti con nodi così fini che sarebbe stato impossibile scioglierli.

Ora i capelli li ho corti, per questo LUI non è riuscito ad annodarmeli! A LUI piace annodare anche le criniere degli animali nelle stalle e anche a loro ruba l’aria. Me al so che lo fa per passione mo come devo fare? Io abito col mio moroso non posso mica accettare la sua corte! Certo che chi l’ha accettata ha avuto tanti benefici, si è trovata la farina setacciata, il lavoro a maglia finito e la cucina pulita mo io non posso proprio! E anche con le bestie poi non è sempre cattivo, sì è vero che le impaurisce mo dopo gli pulisce il giaciglio e gli da da mangiare, mo come si fa? L’è pu sempra una bescia mez gat e mezza semmia (è pur sempre una bestia, mezzo gatto e mezza scimmia)!

Bisogna che io lo convinca ad andare via! Allora, mazapegul porta sempre un berretto rosso e quando viene in casa se lo toglie e lo lascia sul pozzo, se lo prendo e glielo butto dentro al pozzo piangerà un po’ mo poi andrà via…mo qua nel nebbione il pozzo non ce l’abbiamo mica! E allora come faccio?! Potrei mettere il bastone sotto al letto e un sacco sopra le coperte mo poi come glielo spiego al mio moroso? Lui non è mica romagnolo, quello se vede una roba così mi fa internare…

Trovato! Io lo so cos’è che gli da fastidio a LUI! Stasera mi farò un panino col formaggio e lo andrò a mangiare in bagno! Mazapegul stanotte mi chiamerà zonza e mi dirà “Brota vaca, t’megn indo che t’pess e t’fé la cacca” (“Brutta vacca, mangi dove fai la pipì e la cacca”) mo almeno andrà via e il mio moroso capirà poco di quel che ha detto! Sì sì per liberarmi da LUI farò così! E voi? L’avete mai visto… é Mazapegul? Non fate quelle facce e non dite che non esiste… il Mazzapegolo è vero come siete veri voi e com’è vera la Béssa Latòna (la Biscia Lattona). Eh!? Davvero c’è qualcuno che non sa cos’è?! Dì mo dov’è che state di casa voialtri indarliti?! Ades a ve count me (Adesso ve lo racconto io).

La Béssa Latòna è per l’appunto una biscia golosissima di latte. Non è una biscia scema, a lei piace il latte delle mamme e lo beve dalla tetta. Se vi state chiedendo come fa state attenti che adesso ve lo spiego. Lei va in casa delle donne che hanno appena partorito e si nasconde sotto il letto o in un angolo buio della camera del nuovo nato e aspetta la notte, sì perché di notte, quando il bimbo vuol mangiare, la mamma si sveglia ma non è molto lucida e nello scuro fa le cose in automatico e non sta attenta come di giorno. E così la Béssa Lattona si attacca alla tetta al posto del bambino e a lui gli da la coda da ciucciare (così non piange). Lei da un po’ di ciucciate dalla tetta e poi via! Mo ci pensate quelle povere mamme che vedono i bambini che continuano a piangere e deperiscono di notte in notte anche se secondo loro han mangiato???? E la paura per quelle poche che se ne sono accorte mentre ce l’avevano addosso??? Qui non ci sono stratagemmi, bisogna solo stare attente! Eh sì, cari miei, in Romagna non si può dormir tranquilli mai, che tra fùlet, béssi, strighi e nimalaz la nota u jè un gran da fé! (che tra folletti, bisce, streghe e anima lacci di notte c’è un gran da fare)! Stasì tenti va là! (State attenti).

La Rossa

Articolo tratto dalla pagina Facebook “Sa fet a què”