Casa delle Aie Trattoria Ristorante

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Casa delle Aie Trattoria Ristorante – Cervia
Indirizzo: Via A. Ascione, 4 – 48015 Cervia (RA).

Recapiti: tel. 0544 – 92 76 31 ; mail: info@casadelleaie.it. Sito: www.casadelleaie.it.

Itinerario: da Forlì devi percorrere tutta la famigerata statale Cervese; se vuoi evitare le possibili code delle “Saline”, all’altezza del semaforo dopo il ponte, volti a sinistra per Castiglione di Cervia (itinerario fortemente consigliato d’estate) e ti ritrovi sulla statale adriatica: dopo Savio troverai una grande rotonda, segui come da indicazioni.

Riposo: chiuso, in inverno, il mercoledì. Apertura: Tutte le sere dalle 19,00 alle 23,30; domenica e festivi dalle 12,00 alle 14,30. Carte di Credito: si (la prassi comunque prevede che si paghi al cameriere ed in contanti).

Parcheggio: lateralmente alla Trattoria troverete un enorme bianco polveroso parcheggio; purtroppo la guardiola d’accesso/uscita ora è sguarnita: un tempo, in ingresso, veniva data una “contromarca” che dovevi rendere all’uscita: con la crisi si è soprasseduto a tale utile servizio di “custode”. Il parcheggio è comunque gratuito;

Da vedere: tutta la zona del cervese; i Lidi Ravennati, il Porto Canale di Marina di Ravenna; l’Abazzia di S. Apollinare in Classe; suggerisco la bellissima chiesetta di Porto Fuori, in stile romanico; non dimentichiamo Ravenna, una città bellissima, meriterebbe almeno un week-end d’arte ed anche culinario.

Nessun timore nel recensire questo “mostro-sacro” della gastronomia romagnola che conosco da 36 anni. Il locale ed è un mio punto di riferimento per determinate cibarie cult-romagnole: più volte portai clienti francesi per far loro degustare prelibatezze così rare e buone: piadina, cappelletti e tagliatelle.

Locale: da oltre un secolo esiste questa mitica trattoria che rappresenta un must in Romagna. Nello statuto societario trovi anche partner: il Comune di Cervia e la Società dell’Arte. Alcune vicissitudini, anche piuttosto recenti, quali: un incendio, un periodo di chiusura, una fase di passaggio ai problemi e non-indolore, una gestione di “mala-sanità-culinaria”, precedono alla nuova coraggiosa gestione (ri-gestione) dei Battistini i quali caparbiamente, portano avanti lo scettro del mitico locale. Resta comunque un locale con elevato numero di coperti, una tipologia di ristorazione che non mi piace.

La tavola: apparecchiata con tovaglie romagnole doc su tavole rustiche di ottimo legno scuro, munite di comode sedie (in vece delle vecchie nostalgiche panche tanto da “colonia”); tovaglioli in tessuto romagnolo ben coordinati, eleganti. Con la nuova gestione sulle lunghe tavolate viene posto, tra un Cliente e l’altro, uno spazio “vuoto”: questa cosa oggi è decisamente apprezzabile: nella vecchia frenetica gestione, si veniva messi l’uno accanto all’altro, spesso gomito con gomito!

La cucina: se posso guardo negli anfratti, ma qui mi è stato difficile accedere… Atmosfera generale: pur considerando la dimensione abnorme del locale: positiva, rilassante, festaiola, rustica ed anche eterogenea. I servizi igienici sono posti in esterno: trattasi di due grandi fabbricati, uomo e donna, ben attrezzati, con sapone liquido e carta per asciugarsi le mani.

Il menù(per sommi capi elenco i menù principali proposti)
Antipasti: Antipasto AIE: affettato misto (voto: scarso), 1 mini-crescione (buono ma piccolo), squaquerone molle (pochissimo) ed 1 micro vasetto di fichi-caramellati (il tutto costa 7,80 €- luglio 2013- ) voto globale: 6. Affettati misti, voto globale: 6. Squaquerone (formaggio molle romagnolo) voto globale: da 6 a 8. Piadina e prosciutto/affettati, voto globale: da 8 a 9. Pinzimonio, voto: 9 per la ruspante-idea.
Primi piatti: Tagliatelle al ragù ed altri condimenti (prediligere il ragù!), voto: da 7 a 9+, ragù meno… Cappelletti, voto: 8. Strozzapreti, voto 7-8. Tagliatelle e tagliolini agli stridoli o piselli. In inverno: Passateli e Cappelletti in brodo, voto 8 (tutti i primi sono fatti a mano).
Secondi piatti: Braciole, Fiorentina, Arrosticini di Castrato, Filetto di manzo, Castrato, Coniglio al forno, salame ai ferri. In inverno: solo al giovedì il baccalà.
Contorni: Pinzimonio (che definirei mitico, con la piadina), insalata di funghi crudi
– verdure di stagione, patate al forno, verdure alla griglia.
Dessert: Zuppa inglese, Créme caramel, Panna cotta, Crostate fatte in casa, Semifreddo nocciola e zabaione (ottimo). Semifreddo al pistacchio.

Nel Cestino: nel cestino troverai la prelibatissima e golosa piadina.

La cantina: la nuova gestione ha messo brio sulla cantina: ora avrai più scelta. Comunque la fa da padrona sua maestà il vino rosso per eccellenza: il Sangiovese, “è Sanzvès”, anche sfuso, quasi beverino (a me non piace, sono molto prevenuto sul vino sfuso).

“Giacimenti Gastronomici”: La piadina, o Pieda (“Pieda a tirundela e Sanzvès a garganela…”), le Tagliatelle, al ragù! Le verdure dell’adiacente campo, cioè in pinzimonio, con la piadina.

In definitiva: da provare, in flessione per i secondi ma in stabile ripresa sui primi.
Ok a buoni ed ottimi voti per i primi, in primis per le tagliatelle sempre mitiche, gialle, fatte a mano, ruvide, lunghe, al dente; purtroppo voto negativo per i secondi nella fattispecie generalizzo per le “carni”; voto non classificabile per il castrato (se pensiamo che 10 anni fa si veniva qui – anche – per il castrato, ci rendiamo conto della dèbacle in atto su questa specialità. Comunque le tagliatelle ed i cappelletti già loro da soli o con l’ottimo “bis” possono riempirti a sufficienza. Il caffè era Illy ma ora non lo è più: peccato!

Cosa prediligo: tagliatelle al ragù (voto max assegnato: 9+ ; ragù voto max assegnato:8); piadina con squaquerone; semifreddi.

Gigi Arpinati

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Sono un 66enne con 44 anni di attività professionale sulle spalle. Per divertimento mi avvicinai alla cucina, poi un magnete mi attirò verso la passione sui Ristoranti. Il caso volle che divenni un segnalatore per la guida di Veronelli, "I Ristoranti di Veronelli". La mia vita professionale mi ha portato a girare Italia e Francia. Sono un curioso che ha sete di notizie. Riservato ed anonimo, sempre!

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