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Visite e degustazioni nella 17° Festa Artusiana

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Ultimo aggiornamento:

Dal 22 al 30 giugno a Forlimpopoli si celebra la 17° Festa Artusiana. Ecco a voi il mio primo stralcio di recensioni nella città natia di Pellegrino Artusi celebre scrittore, gastronomo e critico letterario.

Visita e degustazione c/o: “Pescatori a Casa Vostra-annesso a Campagna Amica”.
V.le Rubicone, 20 – Cesenatico, www.pescatoriacasavostra.it, cell. 3384130069. Si tratta di un gruppetto di ex-pescatori di Cesenatico, collegati alla Campagna-Amica della Coldiretti.
Presentavano i seguenti menù: risotto di pesce 5 €€; fritto di pesce azzurro 6€ €; cozze al sugo rosso 5€ €.

Degustato il tutto, darei un voto globalmente positivo. Il risotto era abbastanza scarso di pesce (solo una prevalenza di vongoline) ma il sapore era buono, risultato digeribilissimo. Idem il resto. Per il fritto si “vantano” di utilizzare un fantomatico Olio di Palma che importerebbero loro stessi direttamente dall’Africa: detto olio, a loro dire, renderebbe il fritto più digeribile e più asciutto. In effetti il pesce azzurro era ben fritto, non unto, ed è risultato digeribile. Fare attenzione all’Olio di Colza che è cancerogeno… La loro azione verteva sullo stand assieme a Campagna-Amica by Coldiretti.

Visita e degustazione c/o: “Tesori del Territorio – Comune di Polesella (RO)”.
Questo doppio stand con ben tre temi trattati (cibo dell’Artusi; Territorio e Culturale) presentava la ricetta N° 43 dello stesso Pellegrino Artusi: “Il riso alla Cacciatora”. La storia (fatto veramente accaduto) narra che Pellegrino Artusi arrivò a Polesella con un negoziante di cavalli, per visitare una fiera locale. Al secondo giorno, un sabato, affamati, giunsero in una trattoria per mangiar qualcosa, ma non c’era nulla, al che l’Artusi e la padrona del locale, si misero assieme per fare un qualcosa alla bene-meglio: avevano solo dei polli e del riso.Venne fuori la ricetta Nr. 43.
Con l’occasione, abbiamo conosciuto anche il Sindaco del Comune di Polesella, la dottoressa Ornella Astolfi, la quale lavorava alacremente nello stand assieme a tutta l’equipe.
Oltre al risotto, presentavano prodotti dell’ortofrutta del consorzio di Lusia (RO) ed ovviamente il loro riso, come produzione del Delta de Po, un ottimo riso ideale per i risotti.
Cos’è la ricetta 43? Si tratta di un risotto realizzato con un dedicato riso del delta del Po, con del pollo soffritto con lardone, aglio e prezzemolo. Si aggiunge un pezzo di burro, sale e pepe. I cuochi nello stand, aggiungevano vino bianco per mantecare il tutto (mi sembra che sulla ricetta manchi tale ingrediente, difatti utilizzavano economica acqua…) infine parmigiano mantecato alla grande sul piatto. Buono.

Visita e degustazione c/o: Comunità Montana Forlivese; stand de: “IL Matterello”.
Via Marconi, 2/a a Santa Sofia, tel. 0543 – 97 11 11.
Presentavano unicamente i famosi ed ottimi “Tortelli alla Lastra”. Si tratta di una vecchia ricetta montanara (notare la Sagra che si svolge a Verghereto sullo stesso prodotto) detta specialità in essere e non dei comuni “Crescioni”.
La differenza sostanziale tra i due prodotti, risiede nella sfoglia che, nel caso del Tortello alla Lastra, è fatta con sola acqua e farina, mentre x i crescioni si aggiungerebbe: lievito, e/o bicarbonato, e/o strutto, e/o olio (ecc.). La sfoglia risulterà molto fine. Buonissimo il “compenso”. Una ricetta che va mantenuta. I gusti erano due: Patata-zucca-lardo-forma-sale e pepe; Spinaci-ricotta-sale e pepe. Ottimi. Costo: 2 euro.

Visita e degustazuione c/o: Fosse Brandinelli Marino Brandinelli via xx settembre, 2/b
Sogliano al Rubicone tel. 3336817248, web: www.fossebrandinelli.it.
Interessante la visita a questo noto produttore di Formaggio di Fossa. Divagazione in tema di formaggio… La disquisizione verte sui due diversi tipi: il formaggio Caffiero; il formaggio di fossa di Sogliano D.O.P. (associato al consorzio); il Formaggio di Fossa, dopo una stagionatura di 4 mesi, subisce una fermentazione in fossa di 90 giorni.
Il Formaggio Caffiero ha una stagionatura di 12 mesi a temperatura ed umidità controllata; quindi viene messo in fossa per altri 4 mesi per un “affinamento anaerobico” (ovvero senza ossigeno) e, con l’aiuto della temperatura ed umidità, il formaggio si trasforma completamente, cioè non è più assimilabile al prodotto di partenza, modifica la sua struttura, cambia il colore ed il sapore (diventa rosa). Buonissimo.

Visita e degustazione c/o: L’Angolo dei Sapori – arrosticini per fiere-sagre-eventi
Mozzagrogna (Chieti) via battaglia del Sagro, 24 tel. 328.5912244.
Personaggio a me ben noto, già visto a Forlimpopoli, produce tra l’altro, un ottimo olio di olive zona Mozzagrogna (Lanciano provincia di Chieti): Mozzagrogna, si tratta di una zona collinare, sita sopra al mare abruzzese, dove l’influenza della brezza marina “addolcisce” l’oliva. Produce anche un ottimo vino.
Gli Arrosticini: si tratta di mini-spiedini di carne cotti in un certo modo alla semplice brace di carbonella di legna.
La carne utilizzata dev’essere tassativamente: “Coscia e Filetto di Agnellone”: queste 2 carni unite, daranno un sapore-odore-profumo particolare. Se utilizzassimo solo carne di agnello, avremmo un risultato diverso.
Riporto: Nel mese di agosto, nelle regioni indicate, stima di 100.000.000 di arrosticini consumati al giorno (!!!): utilizzando in vece della pecora, l’agnello, il prodotto sarebbe veramente con caratteristiche diverse.

Gigi Arpinati