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Cenone di capodanno… dell’altro mondo

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Ultimo aggiornamento:

Come rendere poco tradizionale e molto originale un cenone di capodanno casalingo? Il Mondo ha la risposta! Dieci Paesi mi prestano una loro ricetta tipica per rendere la tavola lo specchio della multicultura che tanto mi sta a cuore. Riesco così a rendere le fatiche della preparazione di un cenone “istituzionale” entusiasmante e per nulla scontato.

Vi presento la cena:

Brazil: maracuja drink
Japan: sushi, sashimi & maki
Finland: gravlax  con finocchio e panna acida
Russia: blinis con salmone e panna acida
Greece:  spanakopita & tzatziki
Morocco: hummus di ceci
Mexico: tacos & guacamole
Cuba: chicarritas

Italy: spaghetti allo scoglio
France: parfait ai frutti di bosco

Maracuja drink = acqua tonica + succo di maracuja + vodka

Sushi, sashimi e maki = vedi qui

Gravlax = il nome lo suggerisce, si tratta di salmone marinato. Dopo aver visto Jamie Oliver prepararlo in tv non ho resistito! Occorre un filetto di salmone (con pelle, senza scaglie e fresco, l’ideale è congelarlo una notte per uccidere i batteri), sale, zucchero di canna, scorza di limone, succo di limone, barbabietola rossa, aneto, pepe e vodka. Il pesce va preparato 48 ore prima di essere consumato, per dare tempo alla marinatura. Una volta tolte le spine eventualmente presenti, il pesce va ricoperto interamente di sale, poi si aggiunge una manciata di zucchero, la buccia di limone grattugiata, la barbabietola rossa grattugiata (che gli darà il tipico colore rosso acceso), il succo del limone, abbondante aneto, pepe e un po’ di vodka. E’ essenziale coprire il pesce e tenerlo pressato con un peso in modo che assorba totalmente la marinatura. Dopo 48 ore in frigo è pronto per essere lavato e tagliato a sottili fette. Come accompagnamento è perfetta una salsa alla panna acida con succo di limone, sale, pepe e olio all’aglio.

Blini = i blini sono piccole tartine estremamente semplici da realizzare, usate per degustare il caviale, accompagnato da panna acida. Occorrono farina 60 g, 1 uovo, latte 100 ml, lievito 5 g, panna 50 ml e sale. All’impasto base composto dal tuorlo sbattuto insieme al latte e alla panna va aggiunta piano piano la farina e il lievito setacciati, infine l’albume montato a neve e un pizzico di sale. Vanno poi cotti in piccoli tondi su una padella ben calda per un minuto a lato.

Spanakopita = ottima ed immancabile portata durante le mie cene nei ristoranti greci, la spanakopita è semplice quanto gustosa. L’unico suo lato negativo è legato alla non sempre facile reperibilità della pasta fillo. Ne sono forniti quasi sempre solo i grandi ipermercati, di rado si trova nei piccoli alimentari o supermercati di zona. Quindi se vi ci imbattete anche per caso…prendetene diversi panetti! Occorrono pasta fillo (4 fogli), spinaci lessati, ricotta (circa 150 g ma dipende dai gusti), feta greca (circa 100 g, più ne metterete e più darete sapore), pepe, sale. Lessati gli spinaci, fare il composto sarà velocissimo. Alla ricotta aggiungiamo la feta sbriciolata, gli spinaci lessati e ben strizzati, sale, pepe e mescoliamo bene con una forchetta per avere un impasto quanto più omogeneo possibile. Stendiamo 2 fogli di pasta fillo sovrapposti e mettiamo il composto al centro, dovremo formare un quadrato, quindi non spalmiamolo su tutta la superficie. Chiudiamo la pasta a formare un panetto quadrato e con gli altri due fogli prepariamone un altro. Spennelliamo con l’uovo la superficie se preferiamo e mettiamo in forno a 180* per 15 minuti circa. Quando sarà sfornata e fredda possiamo tagliare in diagonale i due quadrati ed avere 4 porzioni perfette. Per la salsa tzatziki invece occorreranno yogurt bianco, cetriolo tagliato fine, aglio e sale. Ottima come accompagnamento! (nb. Ok, ho barato, quella in foto non è pasta follo ma pasta sfoglia, tutta colpa dell’irreperibilità della prima sotto le feste!)

Hummus = amore. I ceci, con cui di rado vado d’accordo, qui danno un risultato ottimo, e difficilmente troverete qualche commensale che non lo gradirà. Occorrono ceci 300 g, cumino, aglio, 1 limone, olio, sale, sesamo (io ho usato olio di sesamo invece dell’olio normale, ma l’ideale è la pasta tahina). Per chi come me vuole fare in fretta, si possono usare i ceci precotti, i puristi giustamente indicano i ceci secchi come essenziali, da ammollare 24 ore e poi cuocere in acqua 2 ore. In padella tostiamo olio, aglio e spezie, aggiungiamo i ceci per un paio di minuti poi trasferiamo tutto nel mixer. Aggiungiamo il sesamo e il succo di limone e frulliamo fino ad avere una crema densa, se occorre allunghiamo con poco olio. E’ amore!

Guacamole = se i tacos li prendiamo comodamente dallo scaffale del supermercato, sforziamoci di fare un guacamole perfetto con le nostre mani, e sarà il sapore della soddisfazione. Occorrono un avocado (mi raccomando, molto molto morbido! Altrimenti viene una schifezza…), il succo di 1 limone, 1 pomodoro tagliato a piccoli cubetti, peperoncino, 2 spicchi d’aglio, olio, pepe. Lavorate col mixer tutti gli ingredienti, aggiungendo l’olio poco per volta per dosarlo fino ad avere una purea lenta in cui annegare tacos …e malumori.

Chicharritas = non sono altro che chips, o patatine fritte, di platano, ovvero quelle banane verdi e dure che vi siete chiesti come si possano mangiare. Ecco, così: sbucciate i platani (resistete e non osate assaggiarli da crudi, fidatevi), e tagliatele possibilmente con un pelapatate con un taglio molto fine, poi friggetele in abbondante olio bollente. lasciate che si dorino e prima che diventino marroni toglietele dall’olio e scolatele. Salate e godetene.

Lo spaghetto allo scoglio basterebbe per riempire un intero post, per cui vi rimando gentilmente alla ricetta di Giallo Zafferano, a cui si è ispirata la mia BFF Sara per la preparazione di questo meraviglioso piatto forte per la cena di capodanno.

Parfait = o per meglio dire semifreddo alla panna di una facilità estrema. Occorrono: 4 uova, 150 g di zucchero, 500 ml di panna fresca, frutti di bosco, (consigliate delle meringhe). Divisi i tuorli dagli albumi, si montano questi ultimi e si aggiunge un po’ dello zucchero, circa 50 g, e si finisce di montare. Montiamo poi a parte la panna, soda ma non troppo. Uniamo tuorli e zucchero rimasto e montiamo fino a spuma. Uniamo quindi i 3 composti con una spatola cercando di non smontare i composti e riempiamo uno stampo (apribile), questo è il momento per spaziare con la fantasia e aggiungere ciò che volete, dalle meringhe al cioccolato a pezzi. Poi mettiamo in frigo almeno 3 ore. Prepariamo intanto una coulis di frutti di bosco semplicemente riscaldandoli in padella con un paio di cucchiai di zucchero, schiacciamo un po’ per aiutare a creare un succo rosso e raffreddiamo. Tolta dal frigo la torta, ricopriamola con la coulis e sformiamo. I miei amici hanno decisamente gradito!

Alessandra Navetta